L'appello di Libera Novara

Libera Novara sul castello di Miasino: "E' il momento di restituirlo alla comunità"

Nel corso di un convegno organizzato in città si è fatto il punto sui lavori in corso al Castello di Miasino, a termine per la metà del 2024.

Libera Novara sul castello di Miasino: "E' il momento di restituirlo alla comunità"
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Il caso del Castello di Miasino, confiscato alal criminalità organizzata  alcuni anni fa, è stato al centro di un convegno di Libera Novara giovedì 18 gennaio.

Libera Novara: "E' tempo di restituire il castello di Miasino alla comunità"

Con la fine dei lavori di ristrutturazione previsti entro la metà del 2024, è tempo di lavorare al riutilizzo sociale del Castello di Miasino: questo il messaggio lanciato da Libera nel corso di un incontro svoltosi giovedì 18 gennaio presso Palazzo Bellini a Novara. "L'incontro di oggi è un inizio", ha sottolineato Ryan Coretta, referente provinciale di Libera: "è il momento di restituire il Castello alla collettività dopo quasi dieci anni dalla sua liberazione. Chiediamo alla Regione Piemonte di procedere il prima possibile con le procedure di assegnazione e ci impegniamo a fare la nostra parte per coinvolgere il terzo settore e riattivare l'interesse su questo bene di rilevanza nazionale".

I promotori dell'incontro a Novara

Non a caso l'incontro è stato promosso da AGCI, Confcooperative, Legacoop e Forum del Terzo Settore, i cui esponenti sono intervenuti per rimarcare l'importanza e le difficoltà del riutilizzo sociale, in primis quelle legate alla sostenibilità economica, oltre che l'opportunità di creare reti di supporto alle realtà che decidono di intraprendere questa sfida: l'assegnazione dei beni è solo l'inizio di un percorso di cui la collettività deve sentirsi responsabile.

L'intervento dell'architetto Palmari, dirigente della Regione

Ad aggiornare i partecipanti sullo stato dei lavori è stato l'architetto Fabio Palmari, dirigente della Regione Piemonte, che ha spiegato come gli interventi siano non solo finalizzati alla maggiore efficienza energetica dell'immobile, ma anche funzionali a un pieno utilizzo in ottica anche ricettiva e gastronomica, con otto camere e uno spazio destinato alla cucina.

Oltre al focus sul castello, ricordati gli altri beni confiscati in provincia

Oltre al Castello di Miasino c'è stato spazio per ricordare gli altri beni della provincia, da quelli già assegnati ai Comuni, a quelli in gestione all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, presenti in diversi comuni del novarese: oltre a Borgomanero e Novara, in cui sono presenti immobili ulteriori rispetto a quelli già oggi riutilizzati, come la sede di Ohana nel negozio di corso XXIII marzo e il centro antiviolenza nella Torretta, ci sono beni confiscati a Cerano, Fara Novarese, Meina, Prato Sesia, San Maurizio d'Opaglio, Sillavengo e Varallo Pombia. Alcuni sono già a disposizione per l'acquisizione da parte degli enti, ma la maggior parte è ancora gravata dalla procedura di verifica dei crediti nei confronti dei vecchi proprietari.
"Pur non essendo beni disponibili, è comunque utile parlarne fin da ora in modo da preparare il territorio a eventuali future proposte da parte dell'Agenzia nazionale, che anche con la partecipazione all'incontro ha dimostrato la propria apertura verso le istituzioni e la cittadinanza", hanno spiegato gli organizzatori.

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