Pozzo a Carpignano: da Roma arriva un si? al progetto Eni

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CARPIGNANO SESIA - La Commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale del ministero dellAmbiente ha dato parere positivo, aggiungendo alcune prescrizioni, al progetto Eni che prevede la trivellazione del pozzo esplorativo nell'abitato di Carpignano Sesia.

A 750 giorni giorni dalla presentazione del progetto, giunge una notizia che, piu? o meno suona cosi?: tenuto conto delle debite attenzioni, a Carpignano si potrebbe trivellare. Il condizionale e? d'obbligo, naturalmente. Ma non era quello che si aspettavano amministratori e cittadini.

E' furibondo il sindaco Giuseppe Maio: «In barba ai fatti di Trecate, di San Nazzaro dei Burgundi e andando totalmente contro la volonta? popolare, c'e? chi stabilisce dall'alto il destino delle nostre terre senza neppure aver fatto un giro in paese». Nonostante vada chiarito che non si tratta dell'autorizzazione ad avviare il cantiere, dall'ufficio stampa del Ministero rassicurano che il dossier servito alla Commissione tecnica per esprimere parere positivo nei confronti del progetto Eni e? alla diretta attenzione del ministro dellAmbiente Gian Luca Galletti. Il passo successivo sara? l’esame da parte del ministero dei Beni e delle attivita? culturali. Da ultimo il procedimento prevede la presa in carico a cura del ministero dello Sviluppo economico che sara? l’ente destinato a emettere l’eventuale autorizzazione ad avviare la trivellazione”.

Le cifre dell'operazione sono ormai note: Eni e? convinta che nel sottosuolo sesiano, a 4.500 metri di profondita?, ci possa essere un giacimento da almeno 280 milioni di barili. Un investimento da 40 milioni di euro. «Poco o nulla importa - continua Maio - se agricoltura, ambiente e produttori saranno penalizzati... Il ragionamento e? sempre miope: prendiamo subito tutto quello che possiamo, poi il territorio si aggiustera?... Non puo? essere un ragionamento!».

Ora Maio valutera? le "prescrizioni" indicate e con lui il comitato Dnt; anche se, al momento, su questo fronte circolano solo indiscrezioni: «Non le conosciamo ancora. Quando avremo tutta la documentazione in nostro possesso iniziera? il tempo ricorsi». Secondo i bene informati la commissione del Ministero (composta da 47 componenti tra i quali docenti, ingegneri, avvocati) avrebbe spinto molto sul fronte della salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'habitat naturale attorno al terreno da 10 mila metri quadrati su cui si vorrebbe allestire il cantiere di trivellazione del pozzo. Eni, dal canto suo, avrebbe chiesto di adottare una tecnologia di perforazione che renda impossibile la compromissione delle falde idriche presenti nell’area a Est del tracciato dell’autostrada A26, ai confini con Fara.

«Il nostro impegno non si ferma. Anzi, con questa nuova puntata rilanciamo la ferma volonta? a voler fare di tutto per evitare che Carpignano diventi zona di trivellazione» conferma ancora il sindaco Maio.

p.u. 

CARPIGNANO SESIA - La Commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo, aggiungendo alcune prescrizioni, al progetto Eni che prevede la trivellazione del pozzo esplorativo nell'abitato di Carpignano Sesia.

A 750 giorni giorni dalla presentazione del progetto, giunge una notizia che, piu? o meno suona cosi?: tenuto conto delle debite attenzioni, a Carpignano si potrebbe trivellare. Il condizionale e? d'obbligo, naturalmente. Ma non era quello che si aspettavano amministratori e cittadini.

E' furibondo il sindaco Giuseppe Maio: «In barba ai fatti di Trecate, di San Nazzaro dei Burgundi e andando totalmente contro la volonta? popolare, c'e? chi stabilisce dall'alto il destino delle nostre terre senza neppure aver fatto un giro in paese». Nonostante vada chiarito che non si tratta dell'autorizzazione ad avviare il cantiere, dall'ufficio stampa del Ministero rassicurano che “il dossier servito alla Commissione tecnica per esprimere parere positivo nei confronti del progetto Eni e? alla diretta attenzione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il passo successivo sara? l’esame da parte del ministero dei Beni e delle attivita? culturali. Da ultimo il procedimento prevede la presa in carico a cura del ministero dello Sviluppo economico che sara? l’ente destinato a emettere l’eventuale autorizzazione ad avviare la trivellazione”.

Le cifre dell'operazione sono ormai note: Eni e? convinta che nel sottosuolo sesiano, a 4.500 metri di profondita?, ci possa essere un giacimento da almeno 280 milioni di barili. Un investimento da 40 milioni di euro. «Poco o nulla importa - continua Maio - se agricoltura, ambiente e produttori saranno penalizzati... Il ragionamento e? sempre miope: prendiamo subito tutto quello che possiamo, poi il territorio si aggiustera?... Non puo? essere un ragionamento!».

Ora Maio valutera? le "prescrizioni" indicate e con lui il comitato Dnt; anche se, al momento, su questo fronte circolano solo indiscrezioni: «Non le conosciamo ancora. Quando avremo tutta la documentazione in nostro possesso iniziera? il tempo ricorsi». Secondo i bene informati la commissione del Ministero (composta da 47 componenti tra i quali docenti, ingegneri, avvocati) avrebbe spinto molto sul fronte della salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'habitat naturale attorno al terreno da 10 mila metri quadrati su cui si vorrebbe allestire il cantiere di trivellazione del pozzo. Eni, dal canto suo, avrebbe chiesto di adottare una tecnologia di perforazione che renda impossibile la compromissione delle falde idriche presenti nell’area a Est del tracciato dell’autostrada A26, ai confini con Fara.

«Il nostro impegno non si ferma. Anzi, con questa nuova puntata rilanciamo la ferma volonta? a voler fare di tutto per evitare che Carpignano diventi zona di trivellazione» conferma ancora il sindaco Maio.

p.u. 

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