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Miele: aumenta il consumo ma la produzione è a rischio

La posizione di Coldiretti

Miele: aumenta il consumo ma la produzione è a rischio
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In questi mesi di lockdown è aumentato il consumo di miele, data la maggior attenzione delle persone a volersi garantire cibi sani e ricchi di vitamine utili a rinforzare le difese immunitarie. Come riportano i colleghi de laprovinciadibiella.it gli acquisti con la pandemia hanno visto un balzo del 44%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella grande distribuzione organizzata nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 03 maggio e divulgata in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, appena celebrata il 20 maggio a livello planetario.

Miele piemontese

Un aumento della domanda che si scontra, però, con un momento difficile per la produzione di miele Made in Italy, per effetto dell’andamento climatico anomalo con lo scorso anno che è stato uno dei peggiori per la produzione di miele, anche nelle province del Piemonte Orientale. La pioggia nella primavera scorsa e il grande caldo non hanno aiutato e quest’anno si stanno prospettando problemi simili, con il timore di nuovo di forti siccità.

Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

“Il rischio di avere un’annata difficile anche quest’anno c’è – spiegano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco e Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella – Per questo a preoccupare sono le importazioni: a far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Al fine di evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, consigliamo sempre ai consumatori di verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.

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