Varallo

Maltrattamenti a scuola: colpo di scena nel processo, c'è chi difende la maestra

Alcune testimonianze dei genitori offrono un quadro completamente diverso. «Il mio bimbo andava a scuola volentieri, nessun problema»

Maltrattamenti a scuola: colpo di scena nel processo, c'è chi difende la maestra
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Maltrattamenti a scuola: colpo di scena nel processo per la maestra di Varallo . «Nessun problema con quella maestra». «Anche il mio bimbo andava a scuola volentieri». Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dai genitori chiamati a testimoniare al processo che si è aperto martedì in tribunale a Vercelli nei confronti della maestra di Varallo accusata di maltrattamenti verso bimbi di quattro e cinque anni.

Maltrattamenti a scuola: colpo di scena nel processo per la maestra di Varallo

Il caso era scoppiato nel 2018 con la sospensione dell’insegnante e successivo il rinvio a giudizio. Nell’inchiesta si parla di violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei bambini che non obbedivano alla maestra. Le presunte vittime erano state prima sentite durante una audizione protetta e poi con la formula dell’incidente probatorio. Erano arrivate alcune conferme, mentre altri invece avevano detto di non ricordare nulla.

Intanto la donna da ormai due anni e mezzo non può fare il suo lavoro neppure in altre scuole: è a casa con metà dello stipendio. Ma dalle prime testimonianze è emerso un quadro assai diverso rispetto a quello descritto nelle carte del procedimento.

Il processo a Vercelli

Alcune dichiarazioni dei genitori sembrano infatti alleggerire di molto la posizione della maestra della scuola dell’infanzia. Nei giorni scorsi in tribunale a Vercelli c’è stata una lunga sfilata di testimoni per il caso che aveva scosso la Valsesia: il giudice ha sentito i genitori, ma anche personale scolastico. La lista non è comunque finita, e comprende ancora una decina di persone. Saranno sentite prossimamente prima di arrivare al dibattimento finale con l’intervento della pubblica accusa e della difesa.

L’esposto verso la maestra era partito nell’autunno 2018, l’indagine era poi scaturita nella primavera del 2019 con la sospensione dall’insegnamento della donna e il rinvio a giudizio della donna. La maestra di 43 anni è difesa dagli avvocati Fabrizio Mastro e Cosimo Maggiore del foro di Torino.

Le testimonianze

In aula avvocati e pubblica accusa hanno interrogato i vari testimoni. Il genitore che si era rivolto ai carabinieri ha raccontato delle confidenze ricevute dalla figlia la quale avrebbe preso sberle sul collo e strette violente sulle spalle. E secondo la bambina non era l’unica ad avere avuto questo trattamento. Il genitore ha poi chiarito che l’obiettivo della segnalazione era di far luce su quanto accaduto.

Durante l’udienza sono stati sentiti anche altri genitori. Più di una le dichiarazioni a favore dell’imputata. «Mio figlio non ha mai avuto problemi con la maestra», ha spiegato una mamma. E un altro genitore ha spiegato: «Non ho mai notato lividi sul corpo di mio figlio». E ancora: «Mio figlio andava a scuola volentieri». E in effetti, anche dopo il caso scoppiato alla materna di Varallo, nessuna famiglia aveva spostato il proprio bambino, nè i genitori si sono costituiti parte civile nel procedimento.

Precedente

Sempre durante il dibattimento è stato tirato fuori poi un vecchio episodio in cui l’insegnante si era comportata in maniera dura nei confronti di un ex alunno, ma la madre decise soltanto di spostare il bimbo senza comunque presentare denuncia. Tra i testimoni anche la dirigente scolastica che ha spiegato come le lezioni avvengono alla presenza sempre di due maestre, a parte la prima mezz’ora del mattino per l’accoglienza dove c’è solo una insegnante, ma sono comunque presenti collaboratori scolastici e personale. La dirigente ha poi sottolineato che difficilmente le insegnanti rimangono sole con gli alunni, a scuola c’è sempre qualcuno. Ha riferito inoltre che nessuno ha mai notato negli alunni comportamenti che potessero far pensare a qualche forma di disagio verso un’insegnante.

Procedimento

Ora il procedimento andrà avanti sentendo altri testimoni, una ventina in totale quelli convocati da pubblica accusa e dalla difesa. Quindi la parola passerà alle parti per le conclusioni e infine arriverà la sentenza.

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