Liuni: Ballarè si scusi o querelo

Liuni: Ballarè si scusi o querelo
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NOVARA - «Noi avremmo affidato la gestione del verde all’Assa che è una azienda di tutti. Voi preferite consegnarla agli amici». Queste parole pronunciate dall’ex sindaco del Pd Andrea Ballarè nel discorso finale del primo consiglio comunale hanno scatenato la reazione del sindaco Alessandro Canelli e di Marzio Liuni, commissario della sezione di Novara città della Lega Nord, che minaccia di sporgere querela. Spiega infatti Liuni: «Mi sento chiamato in causa, perchè la mia azienda di giardinaggio ha vinto un appalto comunale il 24 maggio. Quando il sindaco era ancora Andrea Ballarè, sottolineo! Si tratta dell’appalto del taglio dell’erba nel periodo che va da luglio a settembre, circa 200 mila euro il valore. La giunta aveva  lanciato una manifestazione di interesse il 24 maggio a cui avevano risposto 32 aziende interessate, 9 erano state sorteggiate dal Comune, tra cui la mia. Il sorteggio è prassi normale. Tante volte sono stato sorteggiato e tante no. Ho aperto la ditta nel 1989 e ho iniziato a partecipare agli appalti comunali nel 1990, sindaco Riviera. A volte ho vinto, con Giunte di destra e di sinistra, a volte ho perso.  I funzionari comunali, attraverso  il mercato elettronico della pubblica amministrazione, hanno inviato le offerte  al Ministero. Il 23 giugno tre ditte avevano lanciato, sul portale elettronico, la loro offerta. Una non era in regola con i documenti ed è stata esclusa, una cooperativa aveva proposto un ribasso ritenuto non competitivo e la mia lo aveva presentato dell’11, 51% è così si aggiudicata l’appalto. Ora non capisco cosa intenda Ballarè. Non permetto di infangare il mio nome e quello di una ditta che dà lavoro a una ventina di persone. La calunnia è una cosa che fa male. Quelle parole di Ballarè  dette in consiglio sono anche pubblicate sul profilo Facebook dell’ex sindaco. Restano visibili, la gente le legge quelle parole. Se ritiene vi siano state scorrettezze da parte dei funzionari comunali agisca di conseguenza, vada in Procura. Io pretendo una lettera di scuse. Se riconosce di aver sbagliato la cosa finisce lì. Se non sarà così tutelerò la mia immagine nelle sedi più opportune a livello legale».Andrea Ballarè interpellato in merito cerca di abbassare i toni della polemica: «Non volevo assolutamente mettere in dubbio l’onestà di sindaco e Giunta. Sono dispiaciuto per una reazione che trovo spropositata. La mia era una considerazione politica. Il bando è stato fatto dalla mia Giunta, l’assegnazione non so.  Ho comunque dichiarato che non c’è nulla di irregolare. Non voglio mettere in discussione l’onestà di funzionari comunali e amministratori. Considero Marzio Liuni un imprenditore di specchiata moralità. Io volevo parlare dei  motivi di opportunità di questa scelta. Voglio però ricordare che la Lega per cinque anni mi ha attaccato pesantemente coniando anche il termine  “Ballaropoli”  con pesanti illazioni. Non ho mai querelato nessuno...».Sulla vicenda interviene anche il sindaco Alessandro Canelli: «Mi ha lasciato sbalordito e amareggiato la dichiarazione di Ballarè. Soprattutto perchè dopo un campagna elettorale con forti polemiche, proprio in consiglio comunale avevo chiesto di abbassare i toni e farla finita con commenti denigratori, che non servono a nessuno e tanto meno ai cittadini. Detto questo, non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia onestà. Aspetto di comprendere se il capogruppo del Pd abbia intenzione di precisare ciò che in questo momento io considero un infelice scivolone e un evidente caduta di stile».m.d.

NOVARA - «Noi avremmo affidato la gestione del verde all’Assa che è una azienda di tutti. Voi preferite consegnarla agli amici». Queste parole pronunciate dall’ex sindaco del Pd Andrea Ballarè nel discorso finale del primo consiglio comunale hanno scatenato la reazione del sindaco Alessandro Canelli e di Marzio Liuni, commissario della sezione di Novara città della Lega Nord, che minaccia di sporgere querela. Spiega infatti Liuni: «Mi sento chiamato in causa, perchè la mia azienda di giardinaggio ha vinto un appalto comunale il 24 maggio. Quando il sindaco era ancora Andrea Ballarè, sottolineo! Si tratta dell’appalto del taglio dell’erba nel periodo che va da luglio a settembre, circa 200 mila euro il valore. La giunta aveva  lanciato una manifestazione di interesse il 24 maggio a cui avevano risposto 32 aziende interessate, 9 erano state sorteggiate dal Comune, tra cui la mia. Il sorteggio è prassi normale. Tante volte sono stato sorteggiato e tante no. Ho aperto la ditta nel 1989 e ho iniziato a partecipare agli appalti comunali nel 1990, sindaco Riviera. A volte ho vinto, con Giunte di destra e di sinistra, a volte ho perso.  I funzionari comunali, attraverso  il mercato elettronico della pubblica amministrazione, hanno inviato le offerte  al Ministero. Il 23 giugno tre ditte avevano lanciato, sul portale elettronico, la loro offerta. Una non era in regola con i documenti ed è stata esclusa, una cooperativa aveva proposto un ribasso ritenuto non competitivo e la mia lo aveva presentato dell’11, 51% è così si aggiudicata l’appalto. Ora non capisco cosa intenda Ballarè. Non permetto di infangare il mio nome e quello di una ditta che dà lavoro a una ventina di persone. La calunnia è una cosa che fa male. Quelle parole di Ballarè  dette in consiglio sono anche pubblicate sul profilo Facebook dell’ex sindaco. Restano visibili, la gente le legge quelle parole. Se ritiene vi siano state scorrettezze da parte dei funzionari comunali agisca di conseguenza, vada in Procura. Io pretendo una lettera di scuse. Se riconosce di aver sbagliato la cosa finisce lì. Se non sarà così tutelerò la mia immagine nelle sedi più opportune a livello legale».Andrea Ballarè interpellato in merito cerca di abbassare i toni della polemica: «Non volevo assolutamente mettere in dubbio l’onestà di sindaco e Giunta. Sono dispiaciuto per una reazione che trovo spropositata. La mia era una considerazione politica. Il bando è stato fatto dalla mia Giunta, l’assegnazione non so.  Ho comunque dichiarato che non c’è nulla di irregolare. Non voglio mettere in discussione l’onestà di funzionari comunali e amministratori. Considero Marzio Liuni un imprenditore di specchiata moralità. Io volevo parlare dei  motivi di opportunità di questa scelta. Voglio però ricordare che la Lega per cinque anni mi ha attaccato pesantemente coniando anche il termine  “Ballaropoli”  con pesanti illazioni. Non ho mai querelato nessuno...».Sulla vicenda interviene anche il sindaco Alessandro Canelli: «Mi ha lasciato sbalordito e amareggiato la dichiarazione di Ballarè. Soprattutto perchè dopo un campagna elettorale con forti polemiche, proprio in consiglio comunale avevo chiesto di abbassare i toni e farla finita con commenti denigratori, che non servono a nessuno e tanto meno ai cittadini. Detto questo, non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia onestà. Aspetto di comprendere se il capogruppo del Pd abbia intenzione di precisare ciò che in questo momento io considero un infelice scivolone e un evidente caduta di stile».m.d.

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