Giannoni, «una galleria in movimento»

Giannoni, «una galleria in movimento»
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NOVARA - La Galleria Giannoni? «Una galleria in movimento». Questo il volto del contenitore culturale per l’assessore alla Cultura Paola Turchelli. È così che il Comune di Novara sta valorizzando l’immenso patrimonio che Alfredo Giannoni ha donato alla città. «Impensabile esporre nelle sale del Broletto le centinaia di opere che la città possiede. Poco per volta le opere escono dai depositi comunali per essere ammirate. Magari per la prima volta. È accaduto diverse volte in questi anni». Turchelli ricorda le mostre “Donne in cornice”, “Orizzonti lontani” (con un quadro di Boggiani) e quella dedicata a Casorati («una bella scommessa, con 2.500 visitatori») inserite in quel percorso di recupero delle opere della collezione che l’Amministrazione Ballarè ha portato avanti sin dall’insediamento. E periodicamente le rotazioni consentono di esporre quadri o sculture nel percorso di visita della collezione di arte moderna. Nel dicembre 2012 vennero esposte, dopo il restauro, tredici opere di grafica di Giovanni Fattori (tra cui il bozzetto per il dipinto “La battaglia di Kassala”, già presente nell’allestimento permanente con la sua stesura finale) e, nella sezione dedicata al Novecento, quattro grosse tele ovali di Ambrogio Alciati (“Primavera”, “Eva”, “Autunno” e “Leda e il Cigno”). Magari rimaste poi esposte in via permanente. O ancora un temporaneo inserto sul tema della pittura di storia, integrando così il percorso delle prime due sale, con opere di Giuseppe Vannetti, Antonio Colombo, Giuseppe Galliazza, Andrea Miglio e Luisa Corsi. «Tante occasioni – e sono parole dell’assessore Turchelli - affinché la città si riappropri del suo patrimonio culturale. Purtroppo non sarà possibile esporre l’intera collezione, come era nella volontà dei donatori, ma farle conoscerle poco per volta questo sì». Già programmata la prossima rotazione. «Avverrà tra aprile e maggio – ancora l’assessore -. Esporremo opere che hanno come tema il filone storico-militare: in tutto tredici tra disegni su carta, oli su tela, lavori di Viani e Focardi, un gesso di Ramazzotti. Un percorso che si inserisce nelle iniziative del Comitato costituito per il centenario della Grande Guerra. Grazie al contributo della Fondazione della Comunità del Novarese attraverso il Fondo Pagani possiamo restaurare le opere interessate da questa iniziativa. E non escludo che si possa creare un altro evento intorno a Fattori e Nomellini. Le rotazioni sono importanti perché trasmettono l’idea di una galleria in movimento. Non vogliamo qualcosa di statico. Nelle sale della Giannoni siamo riusciti a realizzare altre mostre, non prettamente artistiche, come quelle dedicate ai giornali della Grande Guerra, a Dante e ai libri della Biblioteca Negroni o come l’iniziativa attualmente in corso, con moto, fotografie e quadri, destinata a raccogliere fondi: può sembrare una cosa avulsa dal contesto e invece queste iniziative, promosse da esterni, da giovani e persone che si mettono in gioco, sono in grado di attirare chi non ha mai messo piede nelle sale. Ecco l’idea che portiamo avanti: una galleria in movimento».

Eleonora Groppetti

NOVARA - La Galleria Giannoni? «Una galleria in movimento». Questo il volto del contenitore culturale per l’assessore alla Cultura Paola Turchelli. È così che il Comune di Novara sta valorizzando l’immenso patrimonio che Alfredo Giannoni ha donato alla città. «Impensabile esporre nelle sale del Broletto le centinaia di opere che la città possiede. Poco per volta le opere escono dai depositi comunali per essere ammirate. Magari per la prima volta. È accaduto diverse volte in questi anni». Turchelli ricorda le mostre “Donne in cornice”, “Orizzonti lontani” (con un quadro di Boggiani) e quella dedicata a Casorati («una bella scommessa, con 2.500 visitatori») inserite in quel percorso di recupero delle opere della collezione che l’Amministrazione Ballarè ha portato avanti sin dall’insediamento. E periodicamente le rotazioni consentono di esporre quadri o sculture nel percorso di visita della collezione di arte moderna. Nel dicembre 2012 vennero esposte, dopo il restauro, tredici opere di grafica di Giovanni Fattori (tra cui il bozzetto per il dipinto “La battaglia di Kassala”, già presente nell’allestimento permanente con la sua stesura finale) e, nella sezione dedicata al Novecento, quattro grosse tele ovali di Ambrogio Alciati (“Primavera”, “Eva”, “Autunno” e “Leda e il Cigno”). Magari rimaste poi esposte in via permanente. O ancora un temporaneo inserto sul tema della pittura di storia, integrando così il percorso delle prime due sale, con opere di Giuseppe Vannetti, Antonio Colombo, Giuseppe Galliazza, Andrea Miglio e Luisa Corsi. «Tante occasioni – e sono parole dell’assessore Turchelli - affinché la città si riappropri del suo patrimonio culturale. Purtroppo non sarà possibile esporre l’intera collezione, come era nella volontà dei donatori, ma farle conoscerle poco per volta questo sì». Già programmata la prossima rotazione. «Avverrà tra aprile e maggio – ancora l’assessore -. Esporremo opere che hanno come tema il filone storico-militare: in tutto tredici tra disegni su carta, oli su tela, lavori di Viani e Focardi, un gesso di Ramazzotti. Un percorso che si inserisce nelle iniziative del Comitato costituito per il centenario della Grande Guerra. Grazie al contributo della Fondazione della Comunità del Novarese attraverso il Fondo Pagani possiamo restaurare le opere interessate da questa iniziativa. E non escludo che si possa creare un altro evento intorno a Fattori e Nomellini. Le rotazioni sono importanti perché trasmettono l’idea di una galleria in movimento. Non vogliamo qualcosa di statico. Nelle sale della Giannoni siamo riusciti a realizzare altre mostre, non prettamente artistiche, come quelle dedicate ai giornali della Grande Guerra, a Dante e ai libri della Biblioteca Negroni o come l’iniziativa attualmente in corso, con moto, fotografie e quadri, destinata a raccogliere fondi: può sembrare una cosa avulsa dal contesto e invece queste iniziative, promosse da esterni, da giovani e persone che si mettono in gioco, sono in grado di attirare chi non ha mai messo piede nelle sale. Ecco l’idea che portiamo avanti: una galleria in movimento».

Eleonora Groppetti

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