Fondazione "Achille Marazza": per il dopo Bignoli si profila il nome di Lele Tacchini

Fondazione "Achille Marazza": per il dopo Bignoli si profila il nome di Lele Tacchini
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BORGOMANERO - Dopo le dimissioni del presidente della Fondazione “Achille Marazza”, Paolo Bignoli, motivate da impegni di lavoro, stanno prendendo sempre più consistenza le voci secondo cui il successore di Bignoli potrebbe essere Lele Tacchini, 74 anni, che dal 2013 fa parte del Consiglio di amministrazione dell’ente come rappresentante della Curia Vescovile. Bignoli, che faceva parte dello stesso Consiglio come rappresentante dell’amminis

BORGOMANERO - Dopo le dimissioni del presidente della Fondazione “Achille Marazza”, Paolo Bignoli, motivate da impegni di lavoro, stanno prendendo sempre più consistenza le voci secondo cui il successore di Bignoli potrebbe essere Lele Tacchini, 74 anni , che dal 2013 fa parte del Consiglio di amministrazione dell’ente come rappresentante della Curia Vescovile. Bignoli, che faceva parte dello stesso Consiglio come rappresentante dell’amministrazione comunale, rimarrà in carica sino al 16 febbraio, data entro la quale il sindaco dovrà comunicare chi sarà il nuovo rappresentante del Comune. Del Consiglio fanno anche parte Marcella Tarditi, rappresentante della famiglia Marazza, Andrea Cassina, direttore della biblioteca di Verbania e dal borgomanerese professor Carlo Carena, docente di letteratura latina all’Università di Torino. Toccherà a loro scegliere il nuovo presidente che, salvo improbabili colpi di scena, dovrebbe essere Tacchini, che ha tutte le carte in regola per assumere l’importante carica. Laureato a pieni voti in economia nel 1966 all’Università Cattolica di Milano, ha lavorato per qualche tempo alle dipendenze di alcune aziende lombarde prima di diventare dirigente della “Girmi”, dove è rimasto per diciassette anni, e concludere poi la sua carriera in un’importante agenzia pubblicitaria. Fa parte del Consiglio pastorale parrocchiale di Borgomanero dal 2012 e grazie a lui i borgomaneresi, ma non solo loro, hanno riscoperto il patrimonio artistico religioso locale, tra cui la Chiesa di Santa Caterina, l’antico oratorio di San Leonardo e la Collegiata di San Bartolomeo.

c.p.

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