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Classifica Censis: l'Upo si conferma eccellente

Il Piemonte Orientale conquista il nono posto tra gli Atenei di medie dimensioni.

Classifica Censis: l'Upo si conferma eccellente
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Classifica Censis: ottimi risultati per l'Università del Piemonte orientale, che si piazza al nono posto tra gli Atenei di medie dimensioni.

Nono posto tra le università di medie dimensioni

L’Università del Piemonte Orientale si conferma un Ateneo di eccellenza, conquistando un ottimo piazzamento nelle classifiche delle università italiane elaborate dal Censis e divenute ormai un appuntamento annuale. Tra le università cosiddette “medie” (quelle cioè con un numero di studenti compreso tra i 10.000 e i 20.000), l’Upo guadagna il nono posto con un punteggio complessivo di 86,5 punti. A guidare la classifica è Trento, che ha raggiunto i 97 punti.
Esaminando più nel dettaglio gli indicatori, emerge come in quanto ad occupabilità dei propri laureati, l’Upo - con un punteggio di 101 - superi nettamente anche le prime classificate. Ottimi i “voti” anche in materia di comunicazione e servizi digitali (95) e strutture (92).

L'exploit di Giurisprudenza: seconda in Italia

Guardando alle singole facoltà, un vero exploit è quello del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, che, con un punteggio generale di 99,5, si piazza addirittura al secondo posto a livello nazionale, preceduto solo da Trento. Ottima anche la performance del corso di laurea in Medicina e chirurgia, che conquista il 14° posto con 82 punti e supera Torino e Roma.

La classifica Censis

La classifica Censis, appuntamento annuale a supporto dell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria, propone un’articolata analisi del sistema universitario italiano attraverso la valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensione) relativamente a: servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione. Le novità introdotte quest’anno sono: l’occupabilità dei laureati delle università statali, il grado di soddisfazione per i servizi (aule, biblioteche, postazioni informatiche) di chi ha già frequentato l’ateneo, una mappatura di quelli che dispongono della «carriera alias», ovvero uno strumento Lgbt-friendly per agevolare le persone in transizione di genere (ad oggi hanno aderito 42 atenei statali su 58). A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Complessivamente si tratta di 63 classifiche, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione.
l.c.

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