Campo Bosnia 2015: ancora giovani in aiuto alle popolazioni in difficoltà

Campo Bosnia 2015: ancora giovani in aiuto alle popolazioni in difficoltà
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NOVARA - Due settimane, quelle di agosto, che tradizionalmente i giovani dedicano allo svago, trascorse, invece, in aiuto della popolazione bosniaca, a contatto con la gente, le famiglie di un territorio che vive ancora molte difficoltà. Quelle legate a un conflitto (1992-1995), che, anche oggi, a vent’anni dalla sua conclusione, lasciano cicatrici e criticità. Obiettivo, dare un contributo concreto e immediato a situazioni particolarmente dure, fornendo un aiuto per far ripartire quelle terre, in questo caso, in quest’ultima esperienza del campo, sviluppare attività che portino lavoro alla popolazione.

E’ l’esperienza vissuta da 15 giovani dal 31 luglio al 13 agosto. Ragazzi provenienti da Novara, ma anche da fuori Piemonte. Insieme hanno preso parte al campo di volontariato “Guardare Oltre”, promosso anche quest’anno dall’Amsa, l’Associazione missionaria di S. Agabio. I giovani sono giunti da Novara (da diverse parrocchie della città), da Domodossola, Cagliari, Palermo e Torino.

I ragazzi sono partiti da Novara, viaggiando su due bus e raggiungendo la parrocchia di Sijekovac, a Nord di Sarajevo. Un’esperienza di crescita e di condivisione e il cui bilancio anche quest’anno è stato ottimo. A seguire il tutto, Andrea Confalonieri, Valentina Sguazzini e don Tommaso Groppetti. «Il numero di partecipanti è stato inferiore a quello dell’edizione 2014 del campo, quando eravamo oltre una ventina – spiega Confalonieri – ma non per questo il risultato è stato inferiore. E’ stato anche questo un ottimo campo, con un gruppo che ha lavorato molto bene insieme. Abbiamo ‘pagato’ in presenze per impegni vari con esami e lauree, ma l’esperienza è stata ancora una volta arricchente. Come sempre abbiamo agito nelle terre colpite dalla guerra, dando una mano a ricostruire quanto le bombe hanno distrutto». Nelle due settimane i ragazzi hanno messo mano a un progetto cui avrebbero dovuto lavorare lo scorso anno, quando molto lavoro era stato frenato dall’alluvione, un’opera di bonifica per allestire il terreno comprato dalla parrocchia con don Ivan, il parroco. Obiettivo, ampliare un magazzino e ospitare un centinaio di arnie per la produzione del miele. «Don Ivan – spiega Confalonieri – ha anche creato una Fondazione per occuparsi di questa iniziativa. E’ un parroco che ha sempre molte idee, molti progetti che porta avanti. Quest’anno siamo stati maggiormente fortunati e abbiamo potuto sistemare quel campo, eliminando le recinzioni e completando il basamento. Ora ci sono già le fondamenta e il pavimento. Abbiamo fatto il tutto, finanziando il materiale per la costruzione. Questa del miele è una start up, cui si dedicherà una persona inizialmente, poi due».

Monica Curino

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola giovedì 20 agosto


NOVARA - Due settimane, quelle di agosto, che tradizionalmente i giovani dedicano allo svago, trascorse, invece, in aiuto della popolazione bosniaca, a contatto con la gente, le famiglie di un territorio che vive ancora molte difficoltà. Quelle legate a un conflitto (1992-1995), che, anche oggi, a vent’anni dalla sua conclusione, lasciano cicatrici e criticità. Obiettivo, dare un contributo concreto e immediato a situazioni particolarmente dure, fornendo un aiuto per far ripartire quelle terre, in questo caso, in quest’ultima esperienza del campo, sviluppare attività che portino lavoro alla popolazione.

E’ l’esperienza vissuta da 15 giovani dal 31 luglio al 13 agosto. Ragazzi provenienti da Novara, ma anche da fuori Piemonte. Insieme hanno preso parte al campo di volontariato “Guardare Oltre”, promosso anche quest’anno dall’Amsa, l’Associazione missionaria di S. Agabio. I giovani sono giunti da Novara (da diverse parrocchie della città), da Domodossola, Cagliari, Palermo e Torino.

I ragazzi sono partiti da Novara, viaggiando su due bus e raggiungendo la parrocchia di Sijekovac, a Nord di Sarajevo. Un’esperienza di crescita e di condivisione e il cui bilancio anche quest’anno è stato ottimo. A seguire il tutto, Andrea Confalonieri, Valentina Sguazzini e don Tommaso Groppetti. «Il numero di partecipanti è stato inferiore a quello dell’edizione 2014 del campo, quando eravamo oltre una ventina – spiega Confalonieri – ma non per questo il risultato è stato inferiore. E’ stato anche questo un ottimo campo, con un gruppo che ha lavorato molto bene insieme. Abbiamo ‘pagato’ in presenze per impegni vari con esami e lauree, ma l’esperienza è stata ancora una volta arricchente. Come sempre abbiamo agito nelle terre colpite dalla guerra, dando una mano a ricostruire quanto le bombe hanno distrutto». Nelle due settimane i ragazzi hanno messo mano a un progetto cui avrebbero dovuto lavorare lo scorso anno, quando molto lavoro era stato frenato dall’alluvione, un’opera di bonifica per allestire il terreno comprato dalla parrocchia con don Ivan, il parroco. Obiettivo, ampliare un magazzino e ospitare un centinaio di arnie per la produzione del miele. «Don Ivan – spiega Confalonieri – ha anche creato una Fondazione per occuparsi di questa iniziativa. E’ un parroco che ha sempre molte idee, molti progetti che porta avanti. Quest’anno siamo stati maggiormente fortunati e abbiamo potuto sistemare quel campo, eliminando le recinzioni e completando il basamento. Ora ci sono già le fondamenta e il pavimento. Abbiamo fatto il tutto, finanziando il materiale per la costruzione. Questa del miele è una start up, cui si dedicherà una persona inizialmente, poi due».

Monica Curino

Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola giovedì 20 agosto

 

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